Quando nasce un bambino l’evento deve essere denunciato all’ufficiale di stato civile per consentire che venga scritto l’atto di nascita.
Nell’atto di nascita vengono scritti, oltre ai dati di chi fa la denuncia, il Comune, il luogo, la data e l’ora della nascita, il sesso del bambino e il nome che gli viene dato.
Il nome del minore
Il nome del bambino deve rispettarne il sesso e può essere composto da un massimo di 3 elementi, eventualmente separati da virgola: qualora fosse utilizzata la virgola, il nome vero e proprio sarà quello che precede la virgola e sarà quello che sarà scritto nella carta d'identità e nei certificati (esempio: "Anna Sofia, Francesca", il nome sarà "Anna Sofia".
Non può essere il nome del padre, di un fratello o di una sorella viventi.
Non può essere assegnato un cognome come nome.
Non deve essere un nome ridicolo o vergognoso.
Il cognome del minore
L’utilizzo del cognome paterno
Nell’ordinamento italiano non esiste una norma che impone il cognome paterno, si tratta di una consuetudine tramandata da tempo e confermata dalla lettura di alcune disposizioni legislative.
Secondo il regolamento per la revisione e la semplificazione dell’ordinamento dello stato civile (art. 33, D.P.R. n. 396/2000) il figlio legittimato ha il cognome del padre.
Il Codice civile (art. 262 c.c.) sul cognome del figlio nato fuori del matrimonio, dice che assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto.
Se il riconoscimento viene effettuato nello stesso istante da entrambi i genitori il figlio assume il cognome del padre.
L’utilizzo del cognome materno
Prima della sentenza della Corte Costituzionale di seguito citata, si poteva dare il cognome materno in modo esclusivo ai figli nati fuori del matrimonio, mentre per quelli nati in costanza di matrimonio, c’è la presunzione di paternità del marito della madre.
Il figlio nato al di fuori del matrimonio assume il cognome del genitore che per primo lo ha riconosciuto.
Se la madre riconosce il figlio come suo prima del padre, gli potrà attribuire il cognome.
Vedi la sentenza della Corte Costituzionale sul cognome materno
Cognome e nome dei cittadini stranieri
La scelta del cognome e nome per i cittadini stranieri è regolata dalla legge del Paese di cui sono cittadini, e sono i genitori che dichiarano, sotto la loro responsabilità, che il cognome e nome prescelto sono conformi alla normativa vigente nel loro Paese.
Nel caso di errori, potranno rettificare il nome e/o il cognome con attestazione consolare successivamente.
Codice fiscale
Il rilasco del Codice Fiscale è di competenza di Agenzia delle Entrate, tuttavia al momento della dichiarazione di nascita in Comune, l'Ufficio di Stato Civile, se possibilitato, rilascia un certificato di attribuzione del Codice Fiscale ai nuovi nati, tramite collegamento diretto con l'Agenzia delle Entrate. Il tesserio verrà inviato entro 30 giorni da Agenzia delle Entrate all'indirizzo di residenza del nuovo nato.
In caso di dichiarazione di nascita presso l'Azienda Ospedaliera, è possibile recarsi successivamente in Comune e richiedere il certificato di attribuzione del Codice Fiscale, non appena l'atto di nascita verrà trasmesso dall'Ospedale all'Ufficio di Stato Civile.
.La cittadinanza del neonato
E' cittadino italiano il bambino nato anche da un solo genitore italiano.
Il figlio di cittadini stranieri non è italiano, pertanto sull'atto di nascita non verrà indicata la cittadinanza del minore ma solo quella dei genitori, e la cittadinanza verrà attribuita dall'autorità straniera e saranno i genitori a doversi attivare presso le proprie autorità al fine del riconoscimento della cittadinanza del figlio.
In anagrafe il bambino verrà riportato con cittadinanza "da definire", fino a quando non verrà documentata la cittadinanza straniera di appartenenza attraverso l'esibizione del passaporto rilasciato dall'autorità competente straniera.
Rilascio certificati
I certificati e gli estratti di nascita vengono rilasciati dall'Ufficio di Stato Civile e sono esenti dall'imposta di bollo.